COS’E’ UNA LESIONE MUSCOLARE
La lesione muscolare è per definizione un evento traumatico che causa la rottura delle fibre che compongono il muscolo e la sua gravità viene misurata in gradi (1° 2° e 3° grado) in base alla:
- quantità di fibre coinvolte
- estensione del danno
Tale lesione può interessare qualsiasi distretto del nostro corpo, anche se i muscoli lunghi degli arti (es. bicipite femorale e brachiale, polpaccio, quadricipite, adduttori) sono i più frequentemente colpiti e ha una maggiore incidenza negli sportivi (10-30% di tutti i traumi da sport).
QUALI SONO LE CAUSE
La lesione muscolare può essere causata da:
- TRAUMA DIRETTO -> provocata da un trauma esterno diretto sul muscolo, che può variare dalla semplice contusione alla rottura del muscolo stesso.
- TRAUMA INDIRETTO -> più frequente; la lesione non è causata da un fattore esterno, ma da una disfunzione neuromuscolare quale:
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- un improvviso allungamento passivo del muscolo per effetto di una forza di trazione applicata durante la fase di contrazione
-
- una troppo rapida contrazione del ventre muscolare a partire da uno stato di rilasciamento completo.
-
- un sovraccarico funzionale
FATTORI PREDISPONENTI
In entrambe le lesioni da trauma diretto e indiretto, si descrivono più fattori predisponenti intrinseci ed estrinseci.
Fattori intrinseci:
- carenza di allenamento
- inadeguato riscaldamento pre-gara
- affaticamento muscolare
- squilibrio muscolare
- pregresse lesioni muscolari (non adeguatamente trattate o presenza di esiti cicatriziali)
- eccessiva tensione muscolare (statisticamente si verificano più lesioni in gara che in allenamento)
- età
Fattori estrinseci:
- situazioni climatiche (l’eccessivo freddo riduce l’elasticità del muscolo)
- attrezzatura utilizzata inadeguata
- situazioni ambientali (terreno di gioco non idoneo)
COME SI MANIFESTANO SEGNI E SINTOMI DI UNA LESIONE MUSCOLARE?
Possiamo riassumerli con:
- dolore nella sede della lesione (l’intesità sarà diversa a seconda dell’entità del danno)
- impotenza funzionale (più o meno grave a seconda del grado lesionale)
- perdita di forza a carico del muscolo interessato dalla lesione
- ematoma (intramuscolare o intermuscolare; può comparire dopo alcuni giorni dall’infortunio)
- calore
- gonfiore
PATOLOGIE MUSCOLARI TRATTATE NEL NOSTRO CENTRO
- contratture muscolari
- stiramenti muscolari
- lesioni muscolari di 1° 2° e 3° grado
- esiti di lesioni muscolari pregresse
- recidive
IL NOSTRO PERCORSO TERAPEUTICO
- VALUTAZIONE FUNZIONALE INIZIALE
Il fisioterapista effettua una valutazione attraverso:
-
- Generalità del paziente
- Analisi dei sintomi (intensità e zona del dolore, quando e da quanto sono presenti)
- Valutazione dell’articolarità
- Valutazione del tono e del trofismo muscolare
- Confronto della valutazione fisioterapica con eventuali referti medico specialistici
- Valutazione degli esami strumentali (ECOGRAFIA e/o RMN)
- Definizione degli obiettivi del trattamento
- CONTROLLO DEL DOLORE E DELL’INFIAMMAZIONE
-
- Attraverso l’utilizzo di protocolli terapeutici con elettromedicali ad alta specializzazione (laser ad alta potenza, tecarterapia, ultrasuoni e campi elettromagnetici ultradeboli)
- Applicazione di kinesiotaping e di bendaggi funzionali
- Idrokinesiterapia
- RECUPERO DELL’ARTICOLARITA’ E DEL MOVIMENTO
-
- Idrokinesiterapia
- Fisioterapia individuale
- Massaggio decontratturante e massaggio trasverso profondo nella zona lesionale e perilesionale
- MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE MOTORIE E STABILIZZAZIONE DEI SINTOMI
-
- Fisioterapia a piccoli gruppi
- VALUTAZIONE FUNZIONALE FINALE
-
- Contestualmente alla stabilizzazione dei sintomi, vengono comparati i dati della valutazione iniziale con quelli della valutazione finale per analizzare l’efficacia del trattamento.
- Comparazione degli esami strumentali iniziali con quelli finali
QUALI FIGURE PROFESSIONALI CHE SI OCCUPANO DI QUESTE PATOLOGIE?
- FISIOTERAPISTA (Dott.ssa Elisa Gatti, Dott.ssa Silvia Ronchetti
DEFINIZIONE DI PATOLOGIE TENDINEE
Generalmente col termine tendinopatia si vuole indicare una patologia a carico dei tendini. Le patologie che riguardano il tendine possono essere classificate da alcuni quadri prevalentemente flogistici, alcuni prevalentemente degenerativi, e altri misti, dove la componente infiammatoria si associa e procede con fenomeni chiaramente degenerativi. In base ai criteri sopra esposti, si possono così suddividere:
- entesopatia, o tendinopatia del punto d’inserzione del tendine.
- peritendinite, infiammazione della guaina che avvolge il tendine.
- tendinosi, degenerazione del tendine.
- tenosinovite, infiammazione della borsa tendinea.
Nei casi più gravi di tendinopatia si può arrivare anche alla rottura parziale o totale del tendine.
Secondo alcuni studi l’incidenza delle tendinopatie si stima in 18 casi ogni 1000 abitanti e possono interessare qualsiasi fascia d’età; tuttavia la loro incidenza aumenta considerevolmente con l’età, a causa dei fisiologici fenomeni degenerativi che indeboliscono i tendini, con un picco di incidenza che si registra oltre i 40 anni. Sempre secondo questi studi, il 50% delle tendinopatie è secondario ad attività sportiva e quindi a sovraccarico.
COME SI MANIFESTANO
Le tendinopatie possono presentarsi come:
- FORME ACUTE -> sono frequentemente di origine traumatica (soprattutto in ambito sportivo)
- FORME CRONICHE -> sono le più comuni e sono causate da un movimento ripetuto e continuativo
FATTORI PREDISPONENTI
Anche nelle tendinopatie si evidenziano fattori predisponenti intrinseci ed estrinseci.
FATTORI INTRINSECI
- Malallineamenti
- Squilibri muscolari
- Scarsa flessibilità
- Debolezza muscolare
- Instabilità articolare
- Morfotipo costituzionale
- PATOLOGIE METABOLICHE (es.diabete, tiroide…)
- Sovrappeso
- Malattie sistemiche
FATTORI ESTRINSECI
- Errata tecnica nell’eseguire il gesto sportivo
- Errata qualità, intensità e frequenza dell’allenamento
- Inadeguata attrezzatura
- Inadeguato terreno di gioco
- Sovraccarico corporeo
QUALI SONO I SINTOMI?
Inizialmente le tendinopatie si manifestano con una sintomatologia localizzata a livello del tendine interessato e comprendono:
- Dolore
- Gonfiore
- Calore
- Indolenzimento
- Senso di rigidità
- Difficoltà nell’esecuzione di determinati movimenti
- Perdita di forza
PATOLOGIE TENDINEE TRATTATE NEL NOSTRO CENTRO
- tendinopatie inserzionali
- peritendiniti
- tenosinoviti
- tendinosi
- rotture parziali e totali del tendinee
IL NOSTRO PERCORSO TERAPEUTICO
- VALUTAZIONE FUNZIONALE INIZIALE
Il fisioterapista effettua una valutazione attraverso:
-
- Generalità del paziente
- Analisi dei sintomi (intensità e zona del dolore, quando e da quanto sono presenti)
- Valutazione dell’articolarità
- Valutazione del tono e del trofismo muscolare
- Confronto della valutazione fisioterapica con eventuali referti medico specialistici
- Valutazione degli esami diagnostici (RX, ECOGRAFIA e RMN)
- Definizione degli obiettivi del trattamento
- CONTROLLO DEL DOLORE E DELL’INFIAMMAZIONE
-
- Attraverso l’utilizzo di protocolli terapeutici con elettromedicali ad alta specializzazione (laser ad alta potenza, tecarterapia e campi elettromagnetici ultradeboli)
- Idrokinesiterapia
- RECUPERO DELL’ARTICOLARITA’ E DEL MOVIMENTO
-
- Idrokinesiterapia
- Fisioterapia individuale
- Osteopatia
- MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE MOTORIE E STABILIZZAZIONE DEI SINTOMI
-
- Fisioterapia a piccoli gruppi
- VALUTAZIONE FUNZIONALE FINALE
-
- Contestualmente alla stabilizzazione dei sintomi, vengono comparati i dati della valutazione iniziale con quelli della valutazione finale per analizzare l’efficacia del trattamento.
- Consegne di esercizi da eseguire a domicilio
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- Vengono dati consigli e insegnate strategie utili per la gestione della vita quotidiana e lavorativa
QUALI FIGURE PROFESSIONALI CHE SI OCCUPANO DI QUESTE PATOLOGIE?
- FISIOTERAPISTA (Dott.ssa Elisa Gatti, Dott.ssa Silvia Ronchetti)
- OSTEOPATA (Dott.ssa Martina Nardon)